
Arriva al Sottoscala9 GNUT cantautore napoletano che spazia dal folk alla psichedelia, se vi piacciono Devendra Banhart, Elliott Smith e i Kings of Convenience non potete mancare!
Dicono di GNUT:
“Il disco di Gnut non sembra un nostro contemporaneo. Sembra rifarsi a cose molto più in là nel tempo. Quelle versioni unplugged che, anni fa, i grandi complessi rock regalavano ai loro fan” (Sandro Giorello, recensione del primo ep su RockIt)
“il sound di un’Inghilterra napoletana. Un album coerente, zeppo di sensazioni e sentimenti, a tratti minimalista, che comincia con semplici (ma efficaci) arpeggi di chitarra e finisce con un frinire di cicale” (Marco Perillo, recensione de “Il Rumore della Luce” sul Corriere del Mezzogiorno)
“Il disco perfetto è quello di Claudio Domestico, aka Gnut, che supera i clichè di ogni genere e si mostra per quello che è: un vero cantautore” (Enrico Amendola, recensione de “Il Rumore della Luce” su Indie For Bunnies)
“..guarda alla fragranza acustica del primo Ben Harper, a certa indie con tendenze atmosferiche noir tipo gli Elbow, allo Scott Matthews più afflitto, per non dire dei “soliti” vibrioni Beatles. Inevitabili poi le tracce di illustri compatrioti, ovvero un pizzico del Fossati piu’ crudo, qualcosa del lirismo sparso – da chansonnier con lo sguardo a perdifiato sul mediterraneo – di Bruno Lauzi” (Stefano Solventi, recensione de “Il Rumore della Luce” su SentireAscoltare)