Nel mese di novembre, la rassegna “Voci. Corpi. Sguardi.” propone un itinerario attraverso quattro film che interrogano, con radicalità, il rapporto tra femminilità, potere e libertà: Dio è donna e si chiama Petrunya di Teona Strugar Mitevska, Women Talking di Sarah Polley, Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma e Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola.
Quattro registe, quattro prospettive sul corpo e sulla parola femminile, accomunate dal desiderio di scardinare i meccanismi della rappresentazione patriarcale e di riscrivere lo spazio simbolico riservato alle donne nel cinema.
In ognuno di questi film, la femminilità non è mai un’essenza, ma un campo di tensione, un luogo politico.
Iniziamo con “Dio è donna e si chiama Petrunya”, film del 2019 diretto da Teona Strugar Mitevska. In questa pellicola il corpo stesso si fa dissidenza: la protagonista, infrangendo un rituale maschile, smaschera l’arbitrarietà delle gerarchie sociali e religiose.
Mercoledì 05 Novembre
Ore 21:00
Ingresso a sottoscrizione libera con tessera Arci
Sottoscala9 – Via Isonzo, 194 (LT)
